Cesarò: si è tenuto al Palazzo Zito il convegno per l’occupazione inerente il territorio nebroideo

Cesarò: si è tenuto al Palazzo Zito il convegno per l’occupazione inerente il territorio nebroideo

Si è tenuto presso la magnifica cornice della sala conferenze del Palazzo Zito di Cesarò, il convegno per analizzare il territorio nebroideo in ottica occupazionale e lavorativa. Oltre al primo cittadino cesarese Salvatore Calì, hanno partecipato anche importanti istituzioni politiche regionali e territoriali. Hanno preso parola, infatti, il Presidente del GAL dei Nebrodi Francesco Calanna, l’onorevole e assessore regionale all’istruzione e formazione professionale Roberto Lagalla, la coordinatrcice della rete “terre di Dioniso” Giusy Maniaci e il presidente di federalberghi riviera jonica Messina Pierpaolo Biondi.

Nella sala gremita, oltre ai semplici cittadini, si segnala la presenza di alcuni membri della giunta cesarese e all’assessore di minoranza l’avvocato Katia Ceraldi e la gradida presenza di sindaci dei comuni limitrofi, come quelli di San Fratello, San Teodoro, Maletto e Randazzo, invitati per l’occasione per il delicato argomento trattato nella sala convegni dell’ormai sede del Parco dei Nebrodi.

Si sono toccati temi abbastanza delicati, che a più volte i vari protagonisti intorno al tavolo si sono più volte soffermati. Si è fatta un analisi del territorio nebroideo e a quello su cui quest’ultimo può dare a livello occupazionale. Lo si è fatto spaziando su più fronti, non trovando alcune scusanti, ma anche facendo autocritica, partendo dall’ormai nota e diffusa emigrazione alla delicata situazione europea che in questi giorni sta vedendo la delicata situazione turca e della sua invasione a danni del popolo curdo, tra i silenzi della politica e dei media.

Argomenti che hanno permesso di fare un’analisi di mercato del nebroideo, inserendo il nostro territorio di riferimento in un contesto agricolo, artigianale e turistico, consigliando i pochi, ahime, giovani presenti in sala di sfruttare la biodiversità e l’artigianato che può dare il territorio, sfruttando il cosidetto turismo esperienziale, che smuove le masse di tutto il mondo, sfruttando le caratteristiche qualitative e nutrizionali che il nostro cibo vanta, non fermandosi solamente alla mentalità classica delle generazioni precedenti, ma andando a rinnovare e digitalizzando l’intero settore.

Non è un caso, dunque, che trattando di questi argomenti specifici, il convegno è stato presentato a Cesarò, durante la prima giornata della rinomata Sagra del suino nero e del fungo porcino. Infatti, la comunità cesarese si è sempre contraddistinta per l’impegno dei ragazzi e dei produttori locali che hanno deciso di investire il loro futuro qui, in controtendenza con il fenomeno di immigrazione che vede coinvolta, non solo la nostra piccola realtà, ma tutto il sud Italia, grandi città comprese. Esempio del grande attaccamento al nostro territorio, non è solo la sagra che in questi giorni si sta svolgendo per le vie del paese, ma anche al mercatino della terra dei Nebrodi, che da ormai quasi due anni, ogni terza domenica del mese, vengono messi in prima linea i frutti della nostra terra, ricevendo anche il rinomato marchio slow food.

Redazione RCI Nebrodi

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