“Alla Camera con la Consulta dei Nebrodi” – Intervista a Calogero Leanza

“Alla Camera con la Consulta dei Nebrodi” – Intervista a Calogero Leanza

Si è tenuta lo scorso 15 ottobre, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, la riunione con alcuni rappresentanti del governo di ogni forza politica per la fondazione della Consulta Giovani del Sud Italia. Hanno partecipato all’incontro tutte le Consulte presenti nel meridione, fra cui quella dei Nebrodi. A rappresentare quest’ultima e la nostra comunità, oltre al Presidente Alessandro Magistro, figurava anche Calogero Leanza, consigliere della Consulta dei Nebrodi e rappresentante del comune di Cesarò.

Salve Calogero, intanto grazie per averci concesso questa intervista. Per cominciare ti puoi presentare ai nostri lettori?

Ciao, qualcuno di voi già mi conosce, molti altri no, sono Calogero Leanza, ho 21 anni, sono uno studente universitario con la passione per la politica e l’amore per la mia terra

Il tuo curriculum dice che fai parte della Consulta dei Nebrodi. Perchè hai deciso di aderire alla causa?

Poco meno di un anno fa, seguendo quello che era il lavoro della Consulta dei Nebrodi, tramite social, decisi di contattare il suo Presidente chiedendo informazioni maggiori riguardo questa nuova realtà che sempre più stava prendendo vita.
Qualche giorno dopo avergli parlato, andai personalmente dal Sindaco e gli spiegai tutto. Il primo cittadino Calì, insieme alla sua giunta ed  al consiglio comunale tutto, abbracciarono il progetto e dopo il disbrigo di tutte le carte e l’apertura da parte dell’amministrazione a tutti coloro i quali fossero interessati a far parte di questo progetto, fui nominato, insieme ad Andrea Cristaudo e Daiana Turrisi, consigliere, rappresentando il Comune di Cesarò all’interno della Consulta. Prendere parte alla Consulta dei Nebrodi era una mia intenzione, perché volevo e voglio appoggiare il progetto del Presidente Magistro, affinché un Parco così bello, possa avere la giusta e meritata visibilità, mancata negli anni

Mi sembra di capire che nel tuo percorso è stata fondamentale la figura del Presidente Magistro. Che rapporto hai con lui?

Ho conosciuto personalmente il presidente Magistro il giorno del mio giuramento in consiglio a San Fratello; avevo seguito il suo lavoro e già mi ero fatto un’idea su chi fosse, idea che poi ha avuto conferma. Alessandro è un ragazzo capace, io lo considero una macchina, fa diecimila cose contemporaneamente e riesce a non stancarsi, ha messo su progetti davvero ambiziosi ed importanti che non hanno precedenti.
Ad oggi, posso affermare che abbiamo instaurato un solido rapporto di amicizia, basato su una reciproca stima, gli auguro tutto il bene di questo mondo e colgo l’occasione per fargli un in bocca al lupo per il futuro dei suoi progetti

A proposito di progetti, sta nascendo quello relativo alla Consulta del Sud, quali sono le tue sensazioni relative ad esso?

È un progetto importantissimo, in quanto, in primis non ha precedenti né per il sud né tantomeno per il nord. E poi da la possibilità a tutte le consulte presenti nel Sud Italia, di unificare la loro voce e far sì che le problematiche che accomunano tutto il sud, vengano portate avanti da un unica Consulta che racchiude al suo interno tutte le altre, avendo così una valenza diversa

Progetto che è stato discusso e presentato niente di meno alla Camera dei Deputati a Roma: come hai saputo che anche il tuo nome figurava tra i partecipanti?

Un pomeriggio di metà settembre mi arriva un messaggio da Alessandro con l’invito già pronto per la trasferta di Roma, senza pensarci due volte, colgo l’occasione, mi faccio mettere in contatto col suo staff e prendo i biglietti.
Già avevo visitato quei luoghi, nel lontano 2011, quando fui eletto presidente del baby Consiglio del Comune di Cesarò.
Visitarli però a 21 anni, e poter essere presente in Conferenza stampa alla camera dei deputati, non è un occasione che capita tutti i giorni, e per questo devo ringraziarlo.
Ho avuto l’occasione di poter conoscere alcuni dei commissari delle province che compongono l’Assemblea della Consulta Giovanile Regionale Siciliana e posso affermare e confermare che sono persone perbene e con tanta di voglia di far crescere la nostra cara Sicilia

Immagino che essere in quella cornice, di fronte ad alcuni esponenti del governo centrale sia stato un sogno che si realizza: quali erano le tue emozioni in quei momenti?

Il mix di emozioni provate, non è di facile descrizione. Non saprei nemmeno dirti quale fosse la mia emozione. Diciamo solo che “ero su di giri”

Calogero, cosa vuoi fare da grande e quale futuro vedi per il tuo e il nostro territorio?

Cosa voglio fare da grande?
Beh questa è una delle domande che sin da bambino mi ha sempre messo in difficoltà, non ho davvero mai saputo dare una risposta concreta.
Ciò che ne sarà del mio futuro non lo so, e nessuno ovviamente di noi lo sa, però una cosa posso dirtela, proverò, in tutti i modi e con tutti i mezzi che ho a mia disposizione, di portare avanti il mio paese, la mia terra, la mia Sicilia.
Sono stanco di sentir parlare dei giovani solo durante la campagna elettorale e di ritrovarci poi accantonati una volta dopo aver vinto o perso alle urne. Noi giovani non siamo uno strumento. Penso sia arrivata l’ora di iniziare a rimboccarci  le maniche e prendere in mano le redini di questa terra. Noi giovani  siamo  il presente, non il futuro. Non restiamo con le mani in mano aspettando chissà quale manna dal cielo, il cambiamento passa dalle nostre mani. Penso sia arrivata l’ora che ci venga ceduto il passo da chi è rimasto inerme a far sì che l’emigrazione giovanile diventasse uno dei problemi, se non il problema principale insieme alla disoccupazione giovanile, della nostra Sicilia.
Cesarò, i Nebrodi, la Sicilia, ripartiamo da qui, ripartiamo da ciò che abbiamo.
Il potenziale c’è, sfruttiamolo.
Come hai capito, una vera e propria risposta non so dartela, ma una cosa posso dirtela, lotterò sempre in prima linea e sono pronto a metterci la faccia affinché qualcosa cambi

Va bene Calogero, credo che la nostra chiaccherata possa pure terminare qui. Grazie ancora!

Pubblicato da rcinebrodi

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