Il desiderio penetrante di tornare nel luogo di origine; credo sia questo l’impulso ricorrente tra gli emigrati di ogni tempo. La stessa voglia acuta che rappresenta la spinta, la forza motrice che molte volte genera la traversata dell’Atlantico. In questo caso però, non bisogna pensare al viaggio più usuale tra gli emigrati dei primi anni del ‘900, bensì ad un attraversamento in senso contrario; dal Texas alla Sicilia, da Houston a Cesarò. Forse è questo, ciò che ha spinto Joe Cantali a far ritorno ancora una volta a Cesarò o forse perché non c’è amore più grande di quello “non corrisposto”; l’amore e non solo, che invece mancò all’amata terra natia, quando nel 1968 lui e la sua famiglia andarono via alla volta degli Stati Uniti.
Oggi, indubbiamente, Joe è tornato a Cesarò per celebrare l’amore, non solo quello per la sua terra, ma persino quello tra lui e Rosemary, sua moglie. La conobbe nel 1990, era il 23 settembre, entrambi si trovarono nella stessa città, New York; galeotto fu un evento che impiegò lei come DJ e lui come fotografo. Innamorati, lo stesso giorno di quattro anni dopo convolarono a nozze. Questo giorno di settembre è una data che potrebbe sembrare come tante, ma in verità per loro nasconde un significato ancestrale profondo. I genitori di Joe, il 23 settembre 1953 si unirono in matrimonio nella Chiesa Madre di Cesarò.
A distanza di 66 anni, il 22 e non il 23 (solo perché la prima data cade di domenica), per onorare la memoria dei genitori, per riverire la terra dei padri ed omaggiare ancora una volta l’amore, Joe e Rosemary, in occasione delle loro nozze d’argento hanno scelto di rinnovare le promesse di matrimonio proprio nella stessa splendida Chiesa cesarese. Un augurio ai coniugi, affinché l’argento si tramuti in oro.
Simona Pruiti